4 lug 2023

Dietro i violenti chi abbiamo?

Le bande criminali francesi hanno sempre gli irriducibili che li proteggono, anche da noi.
Il fenomeno deve trovare delle spiegazioni politiche e sociali, ma spesso si finisce in giustificazioni che tendono a scaglionare questi delinquenti.
Tra costoro c'è solo la voglia di distruggere, senza altro fine che quello di dominare, se vincessero avremmo un mondo di rovine, di macerie e rottami, in nome della loro non cultura, alla peggio della sottocultura islamica, che non può vincere, perché è solo uno strumento per far arricchire speculatori, che vogliono accumulare i soldi in modo facile.
Di cosa parlo?
Di chi ha guadagnato somme immense speculando sulla Lira turca, per esempio, grazie alle assurde posizioni di Erdogan, che ha messo alla fame il suo popolo ed è pure un fervente islamico.
In Arabia Saudita abbiamo un sovrano con manie di grandezze, ma fa in modo che gli stranieri, infedeli, si arricchiscono con i suoi progetti da megalomane.
Senza questa religione la ricchezza prodotta da loro resterebbe da loro, mentre i fanatici idioti sono molto utili, si rassegnano al loro destino e non si ribellano alle ingiustizie sociali, tranne contro gli infedeli.
Quindi possono essere un'arma contro gli avversari politici, i Paesi concorrenti ed altro ancora.
In tanti si sono arricchiti grazie all'Islam, ma prima o poi i potenti islamici, i sultani, gli Emiri, perdono, spendono tutto e il capitale finisce sempre agli infedeli.
Così i rivoltosi francesi sono certamente manipolati da qualcuno che vuole colpire la Francia e prossimamente l'Europa, queste folle fanatiche sono utilissime per imporre dittature feroci, liberandosi di diritti legali per esempio, sconfiggendo le nostre confuse e contraddittorie, ma anche delicate democrazie.
Mai come oggi a muovere il mondo sono gli interessi economici, che contano di più di mille elezioni libere e democratiche.
I figli di immigrati francesi non hanno futuro in Francia, per motivi culturali, sono esclusi dal cambiamento in atto, con l'arrivo delle nuove tecnologie, che tendono a ridurre lo spazio sociale ed economico, per chi non possiede capacità tecniche e scientifiche.
Lo sarà presto anche in Italia e le rivolte non ci mancheranno.
A questo punto non rimarrà che rimandare a casa tutti costoro, in Africa, in Asia, senza troppe remore.
Chi li ha fatti entrare, donando anche cittadinanze come caramelle, ha spalancato le porte dell'inferno.
La povera Francia, con i suoi atteggiamenti ridondanti e altezzosi, ci sta precedendo verso soluzioni dure e forse disumane.
L'integrazione è invece una questione culturale, se qualche potenziale immigrato volesse arrivare da noi, con preparazioni tecniche e scientifiche adeguate, avrà le porte aperte.
Sicuramente non brucerà auto, non assalterà le abitazioni dei sindaci.
Tutti gli altri invece sfruttino internet, imparino cosa vuol dire essere razionali ed occidentali, poi ne riparleremo.