Essere cristiani significa sempre vivere un conflitto tra tradizione e fede, tra verità e opportunismo, tra obbedienza e fedeltà alla propria chiesa di appartenenza e libera coscienza.
Un cristiano deve obbedire al papa?
Per le questioni di fede sì, senza troppe preoccupazioni, ma per questioni pratiche e reali, oso dire politiche, dico apertamente di no.
Bisogna ricordarsi che pure la Chiesa Cattolica ha differenziato, per ovi motivi, questa situazione: un papa come Alessandro VI, che fece condannare al rogo un Savonarola, che si auto proclamò incestuoso, padre di due cari figlioli, Lucrezia Borgia e Cesare Borgia, noti alla storia, a torto o a ragione, per le loro atrocità, difficilmente potrebbe essere considerato una giusta guida politica e un buon esempio per i cristiani.
Quindi bisogna rispondere al papa e alle gerarchie con decisione, obbedendo alla propria coscienza e se si vuole, anche ai principi morali imposti dalla Chiesa: infatti bisogna dire la verità e solo la verità, denunciare il male, le impudicizie, i ladrocini, le ipocrisie.