La cultura popolare italiana era fatta con il senso pratico dell'esistenza, da un pensiero critico, stratificato in 3 mila anni di storia agricola, dallo scandire degli anni, delle generazioni, che erano solidali, nonni con i nipoti.
La gente era solidale a livello famigliare e anche di borgo, pure con gli stranieri che arrivavano, am che non imponevano i loro modi di vivere, la loro forza con la forza, in quel caso li scacciavano.
Oggi tutto questo non esiste e la sottocultura dominante mostra un popolo ignorante, facilmente ingannabile dai potenti, dai pennivendoli, dai fanfaroni.
I luoghi comuni devastano le menti impoverite da una non cultura ricca di banalità e faciloneria, che fanno ridere chi cretino non è.