La voglia
di imporre una legge chiaramente incostituzionale ed illegale passa nelle teste
di personaggi che temono la verita prima come il diavolo teme l’acqua santa:
quindi loro cercano, a tutti i costi, la censura di regime, classica, con i
burocrati che colpiscono coloro che scrivono in rete.
Il dramma
sta che l’ignoranza informatica, vera calamità, ma anche grande fortuna, nei
vertici del potere è tale che non sanno cosa sia un link, come si può moltiplicare
se bloccato in qualche modo, che l’autorità competente è il Paese in questione
e se chiuso lo si riprone in due minuti.
Loro però
vogliono pene, se fosse possibili, corporali, per chi…. istiga all’odio, ovvero
critica il potere e le sue scelte politiche.
La libertà
di critica dovrebbe essere fermata, nessuno osi criticare verdini e la
Boldrini, guai a lui, marrano.
Per loro ci
sarà carcere e multe salatissime, mancano le frustate come per i blogger
blasfemi dell’Arabia saudita, ma lasciamoli…. Fare, è solo una questione di
tempo.