Ormai i
dubbi non ci sono più: la Turchia di Erdogan, l’islamista feroce, serve alla
politica statunitense e israeliana, per l’equilibrio della regione.
Il
radicalismo islamico è manipolabile, con i petroldollari.
Il
fanatismo delle masse analfabete o quasi, sicuramente senza la razionalità che
serve ad affrontare i problemi del Terzo Millennio, serve allo sfruttamento
economico mondiale di forze economiche che si arricchiscono sempre più,
riducendo il reddito dei poveri del pianeta, numericamente sempre più numerosi,
anche dal punto di vista percentuale.
Ecco a voi
la rassegnazione dei miseri della terra, la cui componente islamica è
altissima, con poche possibilità, se non nessuna possibilità di riscatto
economico, che subiranno tutto e di più: in fondo il terrorismo da noi serve
per chiudere le porte del mondo in faccia a loro.
Significa
meno turismo da loro, meno case affittate a loro da noi, meno lavoro,
specialmente stabile, anzi praticamente quasi nessuno, significa che sono i
primi a perdere il posto.
Significa
meno investimenti nei loro teritori, con più disoccupazione e più rabbia contro
gli infedeli, che genera altro terrorismo e altre chiusure da parte degli
infedeli del mondo.
Tutto pare
seguire un … progetto preciso, o quanto meno, è utile a dati interessi
economici, che sfruttano petrolio e manodopera dei Paesi islamici, poi sono
pronti a liberarsi di loro, quando non servono più.