Quando penso a costoro mi ricordo le idee che circolavano 50 anni fa e più, negli anni Sessanta, quando eravamo in pieno sviluppo industriale e gli insegnanti, ma prima di tutto i provveditori, il ministero dell’istruzione, pretendevano che si insegnasse agli alunni a scrivere con il calamaio e il pennino, come nell'Ottocento.
Eravamo già nell'era informatica, servivano esperti in quel settore, che poi è stato ed è il futuro e loro sognavano il ritorno al mondo campestre e agricolo, contadino.
Oggi abbiamo una classe politica ferma ancora all'Ottocento, con i bravi uomini di fatica, da differenziare dai figli della casta, che avranno i lavori…giusti, ereditati dai padri e dai nonni.
Tutto questo porta a spalancare le porte a un mondo fuori dalla storia, con idee, collocate nel contesto attuale pericolosissime: dall'Africa non arriva il …buon selvaggio, come immaginavano gli illuministi del Settecento e i buonisti di questo secolo, ma emarginati violenti e pronti a colpirci.
I buoni sentimenti classisti di maestre e professori di allora devono essere buttati nel cesso della storia, con quelli dei buonisti ridicoli e anacronistici.