La domanda è lecita, perché entra nel dibattito politico sulle pensioni da politico, ovvero difende gli interessi che lo hanno collocato là.
La riforma delle pensioni, quella vera, è un’altra, da fare, prima o poi.
Bisogna creare nuove leggi contro il fallimento facile, quello che piace a troppi truffatori e dare tutte le armi possibili ai creditori per recuperare, anche a livello internazionali, i soldi sottratti da costoro: punire pesantemente sia l’aggiotaggio, alla bancarotta fraudolenta, da punire con decenni di anni di carcere, da scontare realmente.
Una volta sistemata a dovere gli investimenti finanziari si può legare la pensione al sistema finanziario nazionale, in modo che generi lavoro e reddito e non solo un peso sui figli per mantenere i genitori.
Boeri dovrebbe sapere che ormai non è il numero che conta, quanto il reddito e la sua suddivisione.