20 ago 2020

GiornaIisti e truffatori, due professioni simili.

Io ho sempre visto il lavoro del giornalista tipico di persone viscide, false, ma il problema sta nella realtà del giornalismo, non solo in Italia, ma nel mondo.
Chi crea un giornale difficilmente riesce a guadagnare, anzi, spesso ci rimette molti soldi.
Non credendo al mecenatismo fine a se stesso, senza utili, ma solo perdite, comprendo che chi butta milioni in un giornale deve avere i suoi ricavi.
Il sistema sta nel favorire un dato partito, un dato movimento, che una volta al potere, anche locale, ti ripagherà con favori, vantaggi, leggi, anche corruzione.
Si può dire che la madre di tutte le corruzioni sta nel giornalismo, poi abbiamo le..... sovvenzioni pubbliche, date a qualche giornale e non ad altri, ovvero a quelli filo governativi, oltre al giornalismo delle televisioni di Stato, pagate da noi, ma a servizio del governo in carica.
Quindi, se vuoi fare il giornalista, oltre a dover sapere, più o meno, leggere e scrivere, dovrai capire presto queste verità e seguire la linea politica della direzione editoriale, che prima ti dà qualche avviso, poi ti lascia a casa, a cercare un altro mestiere, se non ti pieghi e insisti a scrivere ciò che pensi.
Il direttore è a servizio dell'editore che ha i suoi .......interessi da proteggere e il gioco è fatto, diciamo pure lo schifo è servito, ma se la gente avesse un minimo di cultura per pensare con la propria teste i giornalisti e gli editori dovrebbero lavorare per campare.
A Napoli dicono che senza i fessi i furbi morirebbero di fame, vedete voi poi come usare il vostro cervello e se bere tutto ciò che vi raccontano oppure no.