Io non credo che l'ideale val più della vita, ma neppure che le idee siano legate a quanti vantaggi, piccoli e meschini, si possono ottenere.
Sono nato in una città di provincia, ma ho conosciuto gente di tutta Italia, tutti sapevano di favori e amicizie, di raccomandazioni e vantaggi ottenuti per atteggiamenti servili.
Siamo un popolo di lacchè?
Diciamo che spesso abbassiamo la testa perché teniamo famiglia, nel vero senso della parola, oppure c'è ne andiamo lontano, in cerca di fortuna, portando con noi la rabbia, la voglia di giustizia e nulla più.
Non credo nelle rivoluzioni, nelle sommosse popolari, non ho più l'età per queste cose, spero solo nel salvataggio di questo povero Paese, in modo da non vederlo trasformato in un'immensa periferia da Sud del mondo, con bande di delinquenti bestiali, dal coltello facile, con tagliagole islamisti ed epidemie quotidiane.
Abbiamo al potere dei falliti, incapaci di fare qualsiasi cosa, probabili futuri senza fissa dimora senza il mestiere della politica, lavativi disgustosi, che ci stanno portando alla rovina.
Dietro ci sono faccendieri che lasciano crollare i ponti, riciclano i soldi delle mafie e scappano con i soldi delle banche, che falliscono.
Noi italiani però teniamo famiglia e sappiamo che se alziamo la testa siamo..... schedati, non si trova lavoro o si rischia di perderlo e se abbiamo delle capacità bisogna scappare all'estero, ma se fossimo decisi e uniti tutti questi farabutti al potere dovrebbero scappare loro all'estero.
Sto sognando, scusate, siamo il Paese degli inciuci, dei preti untuosi, dei sagrestani raccomandati, dei sindacalisti in carriera, degli amici degli amici.