23 feb 2021

Google e Facebook sono in mano ai cretini?

La censura non è mai stata in pugno a dei geni, ma ai soliti burocrati, fedelissimi, spesso dei veri sporcaccioni che celavano i loro vizi con un rigore apparente.
Oggi però costoro, su quella che doveva essere la rete..... portatrice di libertà in tutto il mondo, battono i peggiori bigotti, i dementi fedelissimi di tutti i regimi del passato.
Per esempio gli scacchi erano liberi, lo furono in tutti i regni e gli imperi medioevali, quelli cristiani, cattolici, protestanti, ortodossi e islamici che fossero.
La notizia della prima censura al gioco degli scacchi, fatta da YouTube, un servizio di Google, è stata riportata dalla stampa.
L'accusa di razzismo più ridicola della storia, forse l'esempio del pericolo di dare troppo potere ai dementi, sta proprio in questa argomentazione: è considerata "istigazione all'odio razziale" invitare ad attaccare i neri, ovviamente gli scacchi neri.
Altre censure superano l'idiozia incarnata su questa terra, come le lettere scritte ai cretini, considerate un'offesa, un invito all'odio pure quelle, ma erano lettere senza indirizzo e i...... cretini in questione erano immaginari e come tali descritti nei comportamenti. 
Se qualcuno si fosse offeso avrebbe dovuto ammettere di essere un demente.
Mai i censori avevano, così spudoratamente, attaccato il sarcasmo, anche sotto Hitler e Stalin si raccontavano barzellette.
A questo punto il dubbio diventa certezza, i padroni di queste due multinazionali, Google e Facebook, sono solo dei fantocci, dei........ poverini, che hanno comprato brevetti e talvolta anche..... forse rubato questi programmi, per controllare il mondo, ma dietro abbiamo i grandi miliardari del pianeta.
Essere ricchi, specialmente se i soldi sono stati ereditati, non significa che si è dei geni.
Quindi attenti a giocare a scacchi, scegliamo sempre i neri o vorrete giudicati dei sporchi ...... razzisti.