Ormai non se ne parla più, ma di fatto siamo una colonia Usa, dobbiamo accettare tutte le loro mode, le loro festività demenziali, le loro carnevalate.
Abbiamo avuto la loro musica,...... moderna, rumorosa e urlata.
Abbiamo l'idiozia dei loro film, spesso robaccia da gettare integralmente.
La sottocultura statunitense ci ha invaso con il loro consumismo, distruggendo culture popolari di tremila anni.
La musica è rumore puro, l'arte è per pochi pensanti, la letteratura è apprezzata da pochi e pochi amano i classici.
Siamo un popolo di aculturati, senza radici, ancora stupidamente consumisti, banali e con i figli spesso emarginati, senza lavoro, fannulloni, incapaci di sperare in qualcosa di nuovo, positivo, con le basi in un passato bello, vissuto da gente vera.
Tutto questo mondo popolare autentico o colto raccolto nell'arte dei musei, appartiene al passato, i pochi giovani sono o super tecnici freddi e un po' smarriti, per non dire ottusi, oppure sbandati e dediti ai nuovi e vecchi vizzi.
Sono pessimista?
Ormai siamo in pugno a loro, perché non abbiamo avuto il coraggio di contrastare la loro arroganza, la loro ottusa tracotanza, parlo dei mass-media mondiali, facili da vincere con qualche buon libro, che forma la mente, con l'arte, la nostra arte italiana.
Siamo perduti?
Io voglio essere ottimista e prima o poi butteremo a mare lo sterco statunitense, ritrovando orgoglio e intelligenza.