Cosa hanno in comune costoro?
Hanno l'amore per il potere, vizio tipico delle persone mediocri, meschine che non si arrendono all'evidenza.
Il vero potere, da sempre, non è visibile, ma è in pugno alle varie eminenze grigie che utilizzano questo personaggi per fini loro.
Comunque Bergoglio si è prontamente adeguato all'ordine dominante di oggi, alla grande finanza, ai media, che lo esaltano, alle lobby massoniche e ai poteri occulti o visibili di oggi, con le sottoculture al seguito, sino a storpiare la morale cattolica, rendendola filo omosessuali, comprensiva con le logiche anti cristiane per i vari commerci di armi ai tiranni islamisti, da non infastidire anche quando sgozzano cristiani, per esempio.
Bonifacio VIII amava il potere e sognava di diventare non papa, ma nuovo imperatore, invadendo spazi tipici del potere imperiale, come lo descrisse Dante Alighieri, che pagò con l'esilio la sua opposizione a questo pontefice.
Alessandro VI invece fu il famoso .......papa Borgia, ovvero colui che creò la sua dinastia con i figli Cesare e Lucrezia Borgia, passati alla storia per le loro efferatezze.
Invece Bergoglio era soprannominato, durante gli studi in Argentina, Macchiavelli e si è dimostrato un suo abile allievo, peccato che tutto questo vada contro il messaggio di Cristo, in cui Bergoglio, che non voglio chiamare Francesco per non offendere il Santo di Assisi, sicuramente non crede, perché sarebbe terrorizzato all'idea di incontrarlo dopo la morte.