2 nov 2022

I rave party, lo spaccio e la mafia, con la politica che li protegge.

Allora, il discorso è banale, per menti normali.
Hanno sequestrato strumenti per 150 mila euro agli organizzatori e qualche domanda uno si può fare.
Come hanno pagato tali strumenti, adatti a una discoteca, costoro?
Se i rave party rendono tanto da dove arrivano i soldi?
Se i soldi giungono dallo spaccio di tutti i generi delle sostanze stupefacenti, chi le fornisce?
Infine ecco la domanda più difficile.
Perché la sinistra, gli anti mafia da spettacolo serale o da libretto scopiazzato, con regolare plagio dimostrato, difendono i rave party?
La prima risposta è ovvia, non hanno fatto collette, ma hanno probabilmente, diciamo sicuramente, guadagnato in passato sullo spaccio di droga, di droghe varie.
Si sa che le mafie hanno il monopolio del commercio degli stupefacenti e per loro queste belle feste sono un modo per trovare nuovi clienti ed allargare gli affari.
Per quanto riguarda la posizione degli intellettuali da trasmissione pomeridiana televisiva, in salotti dove si dicono solo idiozie per beoti, pare evidente, seguono gli interessi di chi li finanziano, li pagano.
Mentre i politici, anche quelli con passato di docenti universitari di Diritto, cadono in apologia di reato e favoreggiamento morale quando difendono qualcosa che è illegale e criminale, come questi rave party.
Perché lo fanno?
Forse perché qualcuno li paga per farlo?
Chi sarà?
Lascio a voi la risposta, ma state attenti perché Facebook vi censura.