7 set 2010

Chi mandano gli europei a Bruxelles?

 Non certamente il meglio dei politici del continente, non proprio individui eccezionali anche quando lavorano nei loro Paesi, o così pare dalle direttive che ogni tanto ci cadono sulla testa.

Ora, per colpa di scelte del passato un po' azzardate si vuole limitare la libertà di movimento, fatto certamente ingiusto in se stesso.

Con questo non voglio fare del buonismo facilone e demenziale, anzi sono certo che sia colpa del buonismo che siamo arrivati a tanto: se ci fossero state delle leggi coraggiose, una struttura giudiziaria capace di punire i delinquenti in modo chiaro e inequivocabile non saremmo arrivati a confondere i bambini rom con i vecchi ladri professionisti, i topi di appartamento, i ricettatori con i ragazzini costretti ad andare a rubare con minacce e botte.

I ladri, i papponi, i caporali che sfruttano la loro gente, i mascalzoni di ogni etnia meritano il carcere, anzi devono andare in carcere senza attenuanti, mentre gli sfruttati, i maltrattati devono essere rispettati, anche ospitati: quantomeno il lavoro e le energie da spendere per l'integrazione devono essere consumati per loro.

Ora si vuole limitare la libertà di transito a chi non può mantenersi, ma ci si scorda che la povertà non è una colpa, ma e una malattia da curare: sì, è una patologia spesso legata a modi di vivere antiquati, a una scarsa programmazione dell'esistenza, a una scarsa specializzazione lavorativa, a una bassa cultura.