19 ott 2022

La guerra e i soliti giornalisti.

Da sempre, da quando esiste il potere, abbiamo i suoi servi, i lacchè, pronti a inchinarsi per un pezzo di pane e un po' di companatico.
Costoro amano il potere costituito, qualsiasi esso sia e lo servono, non sapendo fare altro, lo difendono sempre e non desistono mai. 
Così i migliori, i campioni tra i servitori, sono sempre quelli che mentono e non si arrendono mai, neppure di fronte all'evidenza.
Da noi costoro, che non sudano e non lottano, ma si vendono sempre, fanno i giornalisti e dietro a loro abbiamo il popolo che si beve tutto, acqua, grappa e panzane.
Siamo in guerra, è un conflitto che non ci riguarda, dove i buoni e i cattivi non sono chiaramente definiti, le stragi di civili avvengono su entrambi i fronti, i diritti democratici sono negati da entrambi i contendenti.
Infatti gli Ucraini impediscono ai partiti filo russi, della minoranza russofila, circa il 30% della popolazione, di formarsi.
Diciamo che il regime di Kiev è simile, per mancanza di democrazia, a quello di Mosca.
Costoro però sono filo occidentali e come tali sono da rispettare, proteggere e sono i buoni, diciamo che sono politicamente corretti.
Per difendere questo regime e impedire che la popolazione di lingua russa sia indipendente siamo in guerra, o meglio ci siamo imposti un embargo che fa arricchire i petrolieri, gli speculatori e ci mette in crisi.
Così da mesi ci ripetono che l'Ucraina sta vincendo e in conseguenza la guerra sta per finire, gli ucraini avanzano, i russi fuggono e tante altre storielle che non prendono in considerazione un fatto evidente, Putin non si arrenderà mai, a costo di fare scoppiare l'Apocalisse nucleare.
Infatti se lo Zar perdesse la guerra verrebbe eliminato, come tutti i dittatori sconfitti e lui lo sa.
Ora se volete credere alle idiozie dei pennivendoli fatelo, ma se veramente la Russia perdesse la guerra guardate il cielo ogni tanto e se arrivassero dei missili che colpiranno il centro delle principali città, recitate le vostre ultime preghierine, se siete credenti e sperate che Dio vi accolga nel suo paradiso.