8 ott 2022

Lavoro, reddito di cittadinanza e dignità.

La disoccupazione è la condizione peggiore che una persona possa provare, parlo di chi vuole trovare una sua strada nella vita.
La disoccupazione in Italia però spesso non consiste nel restare a casa a fare nulla, ma molte volte si finisce nei meandri del lavoro nero.
Dipende dalla situazione e da dove vivi, diciamo che un lavoretto senza contributi lo si trova sempre, ma per entrare nella realtà di situazioni regolari bisogna stare attenti a chi frequenti, con chi parli, cosa scrivi sui social, per esempio.
Le informazioni di un tempo le ottenevano dalla portinaia, dal salumiere, dal prevosto, se eri simpatico a costoro eri sistemato bene, oppure dovevi accettare i peggiori lavori, se eri cattivo, oppure dovevi spostarti, cambiare provincia e ti rimettevi in gioco.
Il sistema di raccogliere dati e informazioni è vecchio, è illegale, lo era anche prima della legge sulla privacy, ma tutti fanno finta di nulla, perché serve al sistema produttivo nazionale. 
Oggi i ruffiani li trovi in rete, tra i social, che ti creano un tuo ritratto virtuale, da qui ti arrivano le proposte di lavoro, adatte a te, anche se non le richiedi, oppure nessuno ti assume, perché sei improponibile per abbigliamento, modo di agire, di pensare, secondo certi canoni.
Quindi coloro che non trovano lavoro sono gli scartati dalla società, anche per precedenti penali, ma soprattutto per affermazioni sparate in rete, magari a favore della droga, della cannabis, per esempio, che la sinistra vuole libera, ma resta sempre un argomento discriminatorio, per la confusione mentale che provoca, come l'abuso di alcolici.
Sì, il popolo del reddito di cittadinanza è da rieducare, ovvero devono almeno imparare a utilizzare un PC, oppure devono apprendere i principi di un mestiere.
In Italia abbiamo bisogno di fabbri, muratori specializzati, falegnami, artigiani, che guadagnano di più di molti colletti bianchi, ma sono professioni considerate inferiori socialmente, per questo motivo sono evitate.
Quindi i signori in questione potrebbero, mentre sono in poltrona, seguire corsi a distanza di informatica di base, apprendere la teoria di certi lavori, per poi provarla sul campo.
Invece il sistema attuale favorisce i bamboccioni, per esempio, che non studiano e non lavorano e hanno superato i trent'anni, ma non sono riusciti ad entrare in politica.
Quindi il reddito è giusto solo per chi si vuole impegnare, per gli altri è giusto un bel calcio in culo.