La libertà è una fiaba, non parlo della libertà di insultare, minacciare o calunniare, o quella di istigare a commettere reati.
Parlo della libertà di critica, linda come le frasi delle educande, senza volgarità o altro, ma anche zeppa di situazioni gravi, come denunce, con analisi, di troppi comportamenti ambigui, da parte dei criminali con giacca e cravatte, che non si sporcano mai le mani direttamente, ma sono loro i burattinai del male, dei crimini.