Perché la casta dei giornalisti non si è ribellata alle norme, particolarmente punitive per loro, assurde dal punto di vista logico e razionale, che li limitava nel loro lavoro?
In passato ci furono giornalisti che finirono in prigione per sciocchezze dette contro il potente di turno, per esempio Giovannino Guareschi, che fu condannato al carcere e scontò ben 409 giorni di prigione, con l’accusa di diffamazione a mezzo stampa.
A volerlo in prigione fu il….. buon De Gasperi, che qualcuno lo vuole … santo: la Democrazia Cristiana fu un continuo storico del fascismo italiano, morbida, anzi untuosa, ma anche dura.
Oggi abbiamo Renzi e la nostra libertà non è migliorata, anzi, è peggiorata: la libertà di pensiero e di critica sta alla base della lotta contro la corruzione, lo scopo della censura è appunto questo, impedire critiche diretta ai corrotti.
I giornalisti non si ribellano, tranne il povero Guareschi, che pagò cara la sua scelta, perché sanno bene che è il sistema che li mantiene e questo può essere non democratico, ma dà a loro il pane e in una situazione di libertà vera: sarebbero sui barconi, in cerca di lavoro in Nord Africa.