Io mi ero illuso che la nuova era Trump, con tutti i suoi gravi difetti interni, avrebbe aperto a prospettive positive per il futuro del mondo, almeno per la pace, con la fine degli attriti tra Occidente ed Oriente.
Mi sono illuso e non solo io sono caduto nell’errore: la politica Usa è sempre quella ed è il continuo della logica coloniale e neo coloniale inglese: dividi e impera, favorisci le istituzioni, i poteri conservatori, anzi reazionari, in tutto il mondo, con una fedeltà che appare quasi ridicola, proteggono poteri locali di stampo medioevale, teocratici.
Gli Usa hanno reso questi potentati monarchici assoluti come qualcosa di nuovo, con tecnologia, rigorosamente acquista, splendidi edifici moderni, ma strutture sociali, che stridono con la realtà contemporanea.
Ecco così che ancora Trump prosegue nella politica della Clinton, dopo una campagna elettorale che aveva come base accuse proprio contro l’appoggio a questo modo di concepire la politica estera.
Ora Trump favorisce i monarchici e fanatici teocratici in Siria, il nuovo sultano Erdogan, i contrasti da guerra fredda, contro Russia, Cina e Corea del Nord: è tutto un sistema di cose ed avvenimenti già visti, ma il mondo va verso altre direzioni, sociali ed economici.
L’arma dell’integralismo religioso è usata da molti, ma non appartiene alla storia attuale.