Diciamo che come si sono organizzati ci hanno fregato alla grande, premiando la grande finanza e la Germania in particolare.
La storia si ripete, ovvero già era capitato un caso simile, quando il regno delle Due Sicilie fu inglobato nel Regno d'Italia l'unificazione monetaria ha portato solo guai al Meridione d'Italia, perché le attività artigianali e le prime zone industriali furono punite da politiche economiche e situazioni differenti, con la competitività delle nascenti industrie del Nord, con le migliori condizioni delle vie di comunicazione del Settentrione, che vinsero la concorrenza del Sud.
Se le monete fossero state differenti, il Meridione avrebbe avuto un migliore sviluppo economico.
Ogni moneta ha un cambio valutario ed è adatto alla situazione economica della regione, del Paese che l'ha emessa, infatti le economie più organizzate e più efficienti necessitano cambi adeguati alle proprie condizioni economiche, produttive, come la Svizzera il cui Franco vale di più di tutte le altre monete, favorendo le importazioni, ostacolate dai dazi doganali.
L'Euro è, per noi italiani, una moneta inadeguata, che ostacola le esportazioni e favorisce le importazioni, è troppo rigida, perché impedisce di scaricare il debito pubblico con l'inflazione, come in passato con la lira.
Quindi ci danneggia, non perché non è valida in se stessa come valuta, ma non lo è per noi italiani.
Forse lo sarà fra decenni, o più di un secolo, intanto però ci ha reso tutti più poveri, ha colpito molti settori importanti, come il turismo e l'industria tessile.
La nostra libertà economica e finanziaria è da conquistare con intelligenza, per esempio creando una nuova moneta, da usare internamente e staccandosi lentamente dall'Euro, valuta troppo pesante per noi.