Voglio parlare di un conflitto che ci riguarda tutti, quello contro i trafficanti di manodopera a bassissimo costo e di bassissimo valore professionale, con speculatori sozzi e senza scrupoli al seguito.
La battaglia la si combatte contro le fake, io trovo demenziale l'uso delle notizie che superano il livello di idiozia diffuso in questi tempi, i giornalisti, se non sono stupidi non li vogliono, ne raccontano tante e una parte dell'opinione pubblica se le beve tutte.
Il potere criminale occidentale è in pugno a dei perfetti cretini, che accumulano soldi e soldi, senza valutarne le conseguenze.
Il fallimento delle banche, che forse non porterà a disastri epocali, per ora, ne è una prova.
Rubano legalmente, gonfiano sino all'impossibile le bolle speculative che poi esplodono sempre.
Così costoro ci stanno riempiendo di criminali, diciamo che piccoli delinquenti crescono in certi casi, notando le bande di sbandati violenti delle periferie.
In pratica siamo in guerra contro i turchi alla marina, che non ci dettero la mamma di Leonardo da Vinci, idiozia che fa ridere gli storici, ma saccheggi, stupri e poveracci, a milioni, ridotti in schiavitù e morti in tali condizioni.
I pennivendoli, gente senza dignità che per una fetta di manzo si vende al potere prostituito di turno, sono un nemico facile, da sbeffeggiare e deridere.
Più complessa è la battaglia contro certi speculatori, che si arricchiscono con tutti i soldi sporchi che capitano nelle loro mani.
Dovrebbe essere la magistratura a ordinare blocchi e sequestri e lo dovrebbe fare anche a livello internazionale.
Però la corruzione politica è così evidente, che i trafficanti con condanne penali, anche a 13 anni, vengono proposti come eroi dell'accoglienza, superando il ridicolo e favorendo apertamente il traffico criminale, in mano alle cosche.
Quindi, più che fermarli alla marina, come si faceva con i pirati saraceni, dobbiamo colpirli nei soldi, io dico in tutti i modi.
Non mi scandalizzerei se ci aiutassero in questa santa battaglia pure gli hacker, per esempio.
È in gioco il nostro futuro e quello dei nostri figli, i trafficanti devono finire ai lavori forzati, i soldi invece devono essere utilizzati per risarcire le vittime dei traffici, il ceto popolare italiano per esempio.