Pierpaolo Pasolini aveva lodato, giustamente la cultura popolare contadina, antica 3mila anni, contro le sotto culture trionfanti di oggi, che seguono mode demenziali, senza un minimo di senso critico, basate tutte su leggende metropolitane, luoghi comuni e scemenza effettiva, intesa come ignoranza e credulità.
La nostra crisi è frutto soprattutto di questa realtà, ovvero giovani e meno giovani hanno perso la capacità di capire e quindi sia di adattarsi ai cambiamenti, sia la forza di reagire alle troppe ingiustizie trionfanti, poi abbiamo un individualismo egoistico che fa il resto, preparando per tutti un futuro orrendo.