Essere cristiano significa credere che Gesù Cristo, ovvero il suo amore, ci ha aperto la strada per salvarci, in tutti i sensi: ci ha dato la risposta esistenziale alla vita, generata dall'amore di Dio, anche al dolore, la più difficile e faticosa tra i quesiti umani.
Invece appartenere a una chiesa particolare può essere importante, aggregante, ma al di là dei riti religiosi e delle teologia, ciò che ci salva non è la benedizione, piuttosto che la confessione: ci salva un modo di vivere e di credere che riempie le nostre esistenze con mille piccoli atti generosi, spontanei, spinti dalla carità di Dio.
Io sono cristiano o cerco di esserlo, con i miei limiti, per questo motivo lotto per la verità e la giustizia: non credo invece che solo i cattolici, i protestanti, gli ortodossi abbiano la via retta.
E' come vivi e come senti dentro di te, senza ipocrisie, la fede, che è sempre un atto generoso, che fa la differenza: denunciare gli abusi e le porcherie fa parte di questo modo di esistere.
Se questo significa andare contro le autorità cattoliche od altro, non importa: ciò che conta è sempre essere fedeli al messaggio di Cristo, che non conosce compromessi con gli interessi materiali, personali, di classe, di ceto, di razza e di chiesa.