I gesuiti sono abilissimi politici dalla loro fondazione, quando la Compagnia di Gesù cercava di entrare nelle corti europei e anche del resto del pianeta, in cerca di consensi alto locati.
Questo strano amore per i potenti della terra, ben lontano dal messaggio evangelico, li ha resi abilissimi nel districarsi nei dibattiti a palazzo, nei luoghi dove si gestisce il potere, con trucchi che oggi conosciamo per il loro uso indiscriminato tra i politici di tutti gli schieramenti.
La confusione che spesso esiste nei diversi significati che un singolo termine possiede è da loro e dagli altri, loro allievi e seguaci, utilizzata per far passare concetti ed idee a loro favorevole: io oso dire che è spesso il linguaggio dei nostri giornalisti.
Papa Francesco infatti sa essere simpatico e popolare tra i mass-media, di tutto il mondo e le sue uscite provocatorie, ma prese come battute spontanee ed ingenue, sono dei capolavori dell’arte di comunicare.
Comunque buon sangue non mente e il sommo pontefice non fa mai arrabbiare i poteri forti, anzi, lo apprezzano moltissimo, come per la faccenda dell’accoglienza dei migranti.
Se poi costoro decideranno di mutar politica, anche il papocchio cambierà.
Ricordiamoci che se anche si chiama Francesco è sempre un gesuita.