Lui interviene direttamente per l’approvazione di una legge dello Stato Italiano e la vuole approvata, ma è chiaramente un intervento alla Bonifacio VIII, ovvero da potere temporale, che sovrasta quello civile.
La storia è zeppa di fatti simili, con prepotenze ecclesiastiche gravi, che ci hanno regalato le guerre delle investiture, le scomuniche per interessi privati dei singoli pontefici, ma quello era il Medioevo, superato da tempo: invece qui siamo a un ridicolo, palese e anacronistico tentativo di imporre logiche da teocrazie sulla nostra povera e corrotta, libera e laica Repubblica.
Il divertente, ma anche il tragico, sta nel fatto che la legge, ius soli, è portata avanti dagli ex anticlericali di sempre, la sinistra italiana, con un passato stalinista: questo però non deve sorprendere, perché alla fine gli assolutismi si scontrano, ma poi tornano a coinvolgere, quando riescono ad ottenere vantaggi economici comuni e lo Stato laico può tornare, per un giorno, teocratico.