La sensazione si è trasformata in certezza e proprio questo papa, che recita la parte del buono, apparendo sempre più un personaggio losco, doppio e infido, mostra un atteggiamento gravemente offensivo alla tradizione apolitica della Chiesa Cattolica, che si è sempre astenuta, sino a quando non fu trascinata per i capelli, in vicende storiche, dentro le questioni politiche del momento.
Comunque da decenni i pontefici non entrano nella vita politica italiana in modo così plateale, anche perché è contro producente ed escludendo le solite bigotte semianalfabeta, sempre più rare grazie a Dio, gli altri cattolici non ascoltano le imposizioni politiche del papa e della Chiesa, perché sanno bene che non hanno nulla a che vedere con la fede, ma riguardano solo il potere temporale, ovvero sono un abuso di potere del sommo pontefice e nulla più.
Invece il rapporto stretto con gli interessi della grande finanza mondiale, con la Confindustria e le altre corporazioni padronali, con le cooperative, è evidente: infatti i mass-media lo esaltano…per la sua presunta bontà.
Invece è evidente che dietro ci siano interessi di parte, luminosi come il sole: tanti disperati da noi provocano un calo del costo del lavoro, come vogliono pure quegli infami dei sindacati.
La finanza si nutre di destabilizzazioni sociali e con il sorgere di poteri forti: nel primo caso si hanno crolli finanziari, con investimenti a ribasso, poi si avrebbe il rialzo, con speculazione al rialzo.
Il papa cosa ha a che vedere con tutto questo?
La Chiesa Cattolica cosa ha a che vedere con queste speculazioni criminali?
E’ sicuramente una parte del gioco, con i suoi profitti attuali e futuri, sì, non di anime, ma di soldi.