A molti non piace, perché fa della politica diretta, lui che non mosse un dito per difendere i suoi confratelli arrestati dai dittatori argentini, lui che lasciò agire i dittatori argentini, quando massacrarono 30, o 40 mila persone.
Oggi invece entra in modo pesante nella vita pubblica italiana, mentre gli ultimi interventi furono quelli delle elezioni del 1948, contro il fronte popolare, filo comunista o per Benito Mussolini, negli anni Venti, definito l’uomo della provvidenza.
Bergoglio invece se ne frega del fatto che un papa non dovrebbe assolutamente intervenire nella vita pubblica, con indicazioni aperte a leggi: nessun papa era sceso cosi in basso.
Io ricordo gli interventi storici dei suoi predecessori: dall’unto del Signore per re e imperatori, dall’obbligo di obbedire a tiranni, dal rapporto malsano e ambiguo con dittature feroci, come quella franchista in Spagna, per esempio, con il suo milione di morti in gran parte per le fucilazioni indiscriminate sugli oppositori.
La condanna dei valori democratici, da parte della chiesa di allora, durante la rivoluzione francese, che furono definiti …empi, dimostra che gli interventi papali in politica, poi riviste nel tempo, sono pericolosi e finiscono per ricadere sulla chiesa stessa.
Per questo motivo la tesi del papa usurpatore prende sempre più piede: infatti non difende la famiglia naturale, ma solo gli intrallazzi mondiali, che stanno dietro all’immigrazione, per esempio.