Lo spaccio di sostanze stupefacenti è così evidente, in diversi punti delle nostre città, che è impossibile immaginare che non ci sia una volontà politica che lo permetta. Non la polizia o la magistratura, ma chi non dà strumenti per fermare tali scempi è responsabile.
Questa è una priorità fondamentale, per salvare i ragazzi più deboli e sprovveduti da un destino infausto, infernale e breve.
Invece queste politiche repressive non si vedono, anzi, sono più i privati, certe strutture, certe comunità, che agiscono al recupero di questi ragazzi, salvandone molti: lo Stato manca.
Non sarà perché c’è un accordo tra Stato e mafia?