La scelta di far arrivare, con cosche, scafisti e islamisti in armi, centinaia di migliaia di migranti da noi, non porta sviluppo e ricchezza, in un’epoca dove il lavoro è un bene raro, specialmente quello di bassa specializzazione, porta alla disoccupazione e alla disperazione non solo tra gli italiani, ma anche tra i nuovi venuti, che talvolta, per disperazione, si danno alla piccola criminalità.
La scelta di farne arrivare tanti, troppi, toglie reddito ai più poveri, che sono pagati sempre di meno, mentre i padroni accumulano utili.
Il mercato non perdona e la domanda di lavoro cresce e l’offerta decresce, con un calo netto nei salari e nel peggioramento delle condizioni lavorative.
Così il portare da noi una fetta di miseria del Sud del mondo non solo non aiuta oro, ma danneggia i ceti più deboli socialmente, rendendo più ricchi i ricchi.