L'islam da ormai qualche secolo, almeno dall'Ottocento, con il dominio occidentale del mondo, è utilizzato come alleato alle politiche coloniali e neo coloniali.
I petrodollari hanno fatto il resto, ma mano mano che il peso del petrolio scende e non è più concentrato nei Paesi islamici, la religione di Maometto serve di meno alle logiche di controllo del mondo.
Così costoro fanno sentire il loro disagio, ovvero i potentati islamici puntano al terrorismo per mantenere il loro dominio nel mondo, allargandolo e non solo conservandolo.
Proprio in Arabia Saudita e negli Emirati Arabi si trova la fonte di tante iniziative contro i neri africani non islamici, massacri, con veri genocidi, oppure finanziando le moschee in Europa.
Però i petrodollari pesano di meno e conta sempre di più la Cina, o l'India a livello planetario, così la logica del potere, che per gli islamici è tutto unito nella religione, porta a scelte sempre più radicali.
L'islamismo, l'ideologia del potere assoluto islamico, sta prendendo sempre più piede e la violenza che sta scaturendo, sia a livello di gruppi di potere, all'interno delle società islamiche che nelle periferie degradate delle città europee, sempre più islamizzate, è sempre più feroce.
La religione di Maometto sta diventando eversiva e si sta preparando a rivolte sanguinose, ad azioni feroci e criminali.
Come finirà è prevedibile, ovvero ci saranno regimi occidentali e anche asiatici, come capita già oggi in Tailandia, in India e in Cina, che faranno le famigerata pulizie etniche, cacciando gli islamici o causandone la morte diretta o indiretta.
Combattere l'islamismo, con le armi culturali, denunciando tutti gli atteggiamenti ipocriti e ambigui, come quelli della sinistra italiana, che per una manciata di voti, ci preparano l'inferno in terra, è un dovere per chi possiede un po' di capacità critica.