Il sospetto lo avevo già da tempo, ma grazie alla raccolta degli articoli, ordinati per argomento, di Google News, il dubbio è diventato certezza.
Si parla di un argomento e tutti si mettono in coda, ma questo è ancora poco, il tono, le osservazioni, le argomentazioni sono identiche.
Oggi abbiamo il Ddl Zan da portare avanti e le aggressioni ai....... poveri omosessuali sono all'ordine del giorno.
Sono tutte pretestuose, violente e brutali, improvvise e ingiustificate, ma sino a poche settimane fa non esistevano nella cronaca nera.
Tutto quanto è iniziato da quando il dibattito politico ha proposto questo....... dramma umano, o presunto tale, della devianza dei pederasta, per coprire il milione di nuovi disoccupati, ma anche della fuga dei cervelli, della crisi finanziaria incombente, del debito pubblico che ci potrebbe scoppiare tra le mani nel futuro.
Le storielle raccontate come fatti di cronaca, sono tutte uguali, per il tono e le allusioni, paiono tutte scopiazzate, anzi sono vicende così simili, da dubitarne la verità.
I due erano....... teneramente assieme e qualcuno li aggrediva a pugni, il solito bullo.
Oppure la fanciullina aveva la borsa con i colori dell'arcobaleno ed è stata aggredita, insultata, da....... bambini omofobi.
Altre idiozie simili vengono raccontate dai pennivendoli, tutta gente incapace di svolgere un lavoro onesto, come le povere puttane che lavorano di notte.
Ormai siamo......... all'emergenza omofobi, proprio, guarda lo strano caso, quando è in corso un dibattito in parlamento.
I fatti narrati poi sono tutti simili, abbiamo avuto anche la rapina........ omofoba.
In fine la........ ex badante di Silvio, amante è un termine eccessivo per le condizioni attuali del cavaliere, scende in piazza con i manifestanti gay e lancia la linea politica di Forza Italia, contro i..... bigotti sovranisti.
Siamo oltre il ridicolo, perché l'ultima donna dell'uomo più ricco d'Italia è fuggita con le....... diverse, poi si mette a capo del partito, diciamo del........ fidanzato.
È seguita ed apprezzata da quattro giornalisti, pagati sempre con i contributi pubblici, in una fase storica drammatica, durante la peggiore crisi economica nazionale dalla fine della Seconda Guerra Mondiale.
Sì, a questo punto si capisce perché il debito pubblico è al 160% del Pil, perché rischiamo il disastro sociale e finanziario.