Essere buoni significa dare agli altri tempo o denaro, tutto ciò che non serve alla sopravvivenza, ovviamente, di ciascuno: i primi a ottenere vantaggi sono i parenti e i famigliari, poi il mondo intero.
In pratica uno deve mantenersi con il suo lavoro e il resto, che non serve a tale fine, viene usato per il prossimo.
Invece i nostri buonisti guadagnano dall'accoglienza, direttamente o indirettamente, dal lavoro mal pagato degli immigrati o da altri vantaggi simili, come i rimborsi pubblici, statali ed europei, per l'ospitalità di costoro.
Il rischio che costoro ci trattino, tutti, da nemici, è grande: un giorno pagheremo caro e tutto, …tutti è sicuro, ma loro vanno avanti nella loro ipocrita bontà.