Un tempo le chiamavano leggende metropolitane e gli interessi che stanno dietro a tutto questo sono tanti, il primo sta nel potere, poi nella conquista di spazi in rete: la paura genera mostri e la prima vittima sta nella salute della gente, poi nella sicurezza.
La censura non serve, invece servirebbe dare certezze alle persone con prove dimostrabili per tutti e non la parola di giornalisti professionisti: infatti incontri immaginarie e bufale di ogni genere imperversano nella rete, sulla stampa ufficiale oppure no.
Tutti dovremmo chiedersi sempre dove, come e quando, magari aggiungendo qualche perché con il punto interrogativo, per tutte le informazioni che riceviamo: impareremmo a difenderci dai bugiardi professionisti in particolare, stando attenti al gioco solito e ambiguo tra un termine, che porta più significati, usato in modo ambiguo, per confonderci.
Anche queste sono fake news.