Pochi si sono accorti che la pensione chiamata Ape, ovvero Anticipo Pensionistico, volontaria, quindi pagata da noi, apre la strada a un futuro di pensioni non più pubbliche, ma assicurative e bancarie.
In pratica questa pensione in anticipo rispetto alla legge Fornero, non costa nulla allo Stato, ma solo al povero pensionato, che se la paga con il futuro, con una parte del suo assegno futuro da pensionato.
Coprirà 3 anni e sei mesi, al massimo e verrà ripagato dal pensionato in 20 anni, perdendo una fetta del suo assegno, meritato e sudato.
In pratica si inizia a trasformare il sistema pensionistico da solidale tra generazione a rendita, che darà utili certi alle banche e alle assicurazioni.
In futuro vedremo il lento mutare di tutta la struttura, per esempio, in Ape...obbligatoria per i più anziani e in rendite generate dai contributi, tolti ai lavoratori più giovani e trasformati in pensione da rendita e non più da tassa imposta sulle generazioni più giovani.
Questa metamorfosi è necessaria, anche se forse sarà un po' dolorosa per i più anziani.
Prima si farà meglio sarà per tutti, giovani e vecchi: solo la rendita potrà liberare il costo del lavoro da una tassa iniqua e fuori dalla storia, come quella imposta dal sistema pensionistico italiano.