La predestinazione è una risposta teologica, filosofica del medioevo, quando si diceva che Dio era tutto, il supremo, la cui volontà non poteva essere sminuita da nulla.
Quindi la volontà umana, il libero arbitrio, secondo costoro, diminuivano il supremo potere di Dio, non pensando che Dio, potendo tutto, poteva permettersi pure di lasciare all’uomo, nella sua breve e misera esistenza la possibilità di decidere, almeno per il bene o per il male, per un cristiano per la verità e la carità, oppure le tenebre e l’opposto, che è l’egoismo.
Così, invece costoro si sentono dei salvati, al di là e oltre la volontà propria, per merito di Dio, con anche i segni tangibili in terra di ciò, il benessere, la ricchezza: ecco a voi un sistema perfetto, capitalistico, dove si passa la vita a dimostrare che si è i preferiti di Dio, con i beni materiali, i patrimoni immensi.
Ecco a voi i quaccheri, i puritani, gli evangelici, ma anche altri, pure nel cattolicesimo, pensano in questo modo.
Abbiamo il perfetto connubio tra il Dio trino e il dio quattrino?
Temo che abbiamo solo la peggior bestemmia mai detta e trasformata in azione sociale, in modello di vita: Dio non è un mostro che condanna qualcuno, dalla nascita, alla dannazione eterna, perché…lui lo vuole dannare, o manda in paradiso qualcuno solo perché gli è simpatico, al di là delle sue intenzioni ed azioni reali, magari un grande egoismo, per esempio, con i suoi beni.