Siamo in guerra, ma non per la libertà, combattiamo, siamo stati tutti arruolati in questa assurda guerra che non capiamo.
È un conflitto per il prezzo del petrolio e il commercio internazionale, ma pure per il rialzo e il ribasso delle materie prima, come l'oro che ha avuto un rialzo improvviso per il conflitto coreano.
Pure i terroristi dell'Isis e affini sono tutti arruolati e combattono non per l'islam, loro non lo sanno, per certi interessi degli infedeli.
Sono armi improprie e la guerra continua, ma il fine ultime è sempre quello, conquistare i mercati mondiali del petrolio e della finanza.
A pagare saremo sempre noi e la povera gente, vittime del terrorismo e perché no, dei rialzi e delle conseguenze economiche del prezzo delle materie prime, in ribasso o in rialzo, delle monete ed altro ancora.