Il sommo pontefice romano ha alzato il dito al cielo, quale non si sa, se è il medio o l’indice, per maledire l’Europa inospitale e venditrice di armi, con la previsione terribile sull’ira di Dio contro il vecchio continente.
Di peccati l’Europa ne ha molti, ma il fatto di vendere armi a tiranni feroci e non ospiti migranti fa parte della civiltà umana da almeno 5mila anni, ma solo oggi un papa se ne accorge: per cambiare sarebbe necessario modificare il sistema produttivo mondiale e per fare questo bisognerebbe vincere l’avidità umana: altro che accoglienza per mandare un po’ di migranti a pulire i nostri cessi, come si fa oggi.
Un mondo di pace e di sviluppo sostenibile fa parte dei grandi sogni utopici mai realizzati, per ottenerlo sarebbe giusto lottare contro il lusso e la fame della ricchezza per soddisfazione personale.
Un mondo che reinveste in salute e protegge l’ambiente e la la bellezza, un mondo che dà occasioni di lavoro ai più poveri, non elemosine ai parassiti, che conosce l’umiltà, la semplicità, la voglia di lavorare, sconfiggerebbe i tiranni feroci e dementi, sanguinari, porterebbe la pace e nutrirebbe tutti gli abitanti della terra, senza conflitti e odi etnici.
Questo mondo è da creare, ma manca la volontà e rientra nei grandi sogni umani, che probabilmente mai si realizzerà, quindi la guerra continuerà a fare vittime innocenti e in pochi si arricchiranno con il commercio di strumenti di morte.
Se il papa vuole denunciare tutto questo lo deve fare mettendo dentro tutto, compreso l’avidità di molti suoi alti prelati, che parlano di pace, e sono dentro nella logica del profitto per ambizioni personali.