Quando cadde il muro di Berlino io piansi, perché finiva un sogno di uguaglianza e di giustizia, forse non sarà stato bello, era soffocante, ma là molti avevano da mangiare sotto il socialismo reale, un sogno, il cibo quotidiano, che resta la prima priorità dell’80% degli abitanti di questo pianeta.
Oggi l’uguaglianza sociale è odiata, a trionfare è il male assoluto che si chiama neoliberismo, ovvero il nazismo con il sorriso, dove chi non ce la fa deve crepare, non come un cane randagio, che trova spesso chi lo aiuta, ma come un barbone, uno che ha pure sbagliato nella vita, ma non ha diritti umani, …..ne animali.
“Guai ai vinti”, pare sentire ancora oggi, infatti i miseri della terra rischiano di patire l’inferno, ma il sistema è tale che loro, il ceto medio, che ha abbracciato a braccia larghe, i valori neoliberali, da applicare rigorosamente sugli altri, si credano al sicuro: loro fanno i furbetti ed evitano la miseria, certi di potersi sempre salvare, adattandosi agli interessi dei loro padroni, che li trattano come cani fedeli, da mandare in mezzo alla strada quando non servono più, ma questo ultimo fatto, i nostri imbecilli, non lo sanno.