Tutti mandiamo a fanculo quello o quello, è solo uno sfogo emotivo, ma le persone intelligenti sanno che gli insulti ricadono sempre su quelli che li lanciano.
Quindi, oltre alle maledizioni spontanee, alle provocazioni, non serve insultare, ma è utile dimostrare che quello e quelli sbagliano, per questo e quel motivo.
Invece l'atteggiamento patetico e disgustoso di certi giornalisti è più che ridicolo.
Vivono sul disprezzo verso quelle persone socialmente....... inferiori, che non hanno il loro stile, la loro classe.
Qualcuno sicuramente penserà al Il Fatto Quotidiano e a Repubblica certamente, ma io non aggiungo....... altro.
Comunque costoro non dicono in cosa consiste la loro altezzosa e presunta superiorità, sono aristocratici decadenti, negli atteggiamenti e fanno gli scribacchini di potentati e affaristi loschi, che si nascondono dietro a certi partiti e a certi giornali, i cui cognomi sono sacri e non si può dire come hanno fatto i soldi.
Per caso mi risuonano nelle orecchie i cognomi Beneton, Agnelli, De Benedetti, ma qui mi fermo.
Questi non si toccano e questi vili servi di interessi, che sfiorano la logica criminale dei mafiosi, sanno bene che certi affari non si devono ostacolare, ma si possono insultare gli avversari politici, ricevendo centinaia di querele per diffamazione, a cui risponderanno con ottimi avvocati, che li porteranno a pagare centinaia e anche milioni di euro in spese, in rimborsi.
È tutto evidente, ma i fessi non si arrendono e leggendo certi giornalacci si credono....... democratici, antirazzisti, antifascisti, tolleranti come una casa di tolleranza, detta bordello, anche tanto buoni con la benedizione di Bergoglio, del segretario della Cgil e del capo cosca che organizza la ONG.
I lettori di questa carta per cestino sono soprattutto individui capaci di leccare i culi giusti, li conosco bene, erano democristiani, ma con amici a destra e a manca, con la tessera del momento in tasca, ma pronti a saltare sul carro del vincitore futuro.
I giornalisti lo sanno bene e per ora sono nemici di questi, ma domani saranno i loro protettori, dipende da chi pagherà in futuro.