La censura cerca vittime, con la pubblica gogna da mostrare al popolo bue: l’odio e l’amore sono cose complesse e poco definibili, mentre per le istigazioni a delinquere ci sono già le leggi, come per il razzismo.
Perché serve un potere che censuri e limiti la nostra libertà?
La casta e i faccendieri temono le critiche, da considerare come istigazione all'odio e le denunce oggettive, che loro temono più della peste peste nera.
Multe a tutti quindi e carcere duro a chi critica il potere, poi, con le carceri a numero chiuso, avremo sempre più delinquenti nelle strade e prigionieri politici dietro le sbarre: a quel punto o la gente si ribellerà fisicamente a un potere dittatoriale assurdo, di sinistra, oppure saremo schiacciati, con i nostri figli e nipoti, sotto i loro tacchi.