La scelta di mettersi con gli avversari fa parte della strategia antica della politica italiana, i nemici sono solo prima delle urne, dopo basta, ci si divide il potere e i guadagni legali e illegali.
La disonestà umana, culturale e politica fa parte del gioco della parti, scandaloso e schifoso di chi non sa fare nulla nella vita e si dedica alla politica, parlando, parlando e nulla più, ma restando a servizio di faccendieri spesso criminali, in affari con le cosche.
Ora il M5S, al minimo storico, si mette con il Pd, sperando di salvarsi le poltrone sotto il culo, ma ormai il suoi destino è segnato e di questo partito non rimarrà più traccia, ma solo il ricordo di un grande inganno e di un'occasione mancata, quella della lotta alla corruzione.