Qualcuno forse lo è, ma l'onestà costa molto, anche le sedi disagiate e qualcuno è stato pure condannato a morte dalle mafie, con l'approvazione delle forze politiche del momento, che gli fecero pure i monumenti.
Pure nelle pubbliche amministrazioni capita di vedere fatti palesi, da denuncia, ma spesso a pagare, anzi sempre, è colui che si espone.
Io mi ricordo un concorso in comune dove il presidente del concorso aiutò davanti a tutti il super raccomandato, solito tonto e ignorante, a scrivere le risposte.
Lo fece davanti a tutti e io consegnai il foglio subito, sapendo che era già stato stabilito il vincitore.
Mi hanno raccontato di crimini evidenti, di farabutti che commettevano reati gravi, dove il povero funzionario doveva tacere, avvisare il solito maresciallo, che pure lui, onesto, ma impotente, alzava le spalle.
Ora tutto è dentro il sistema, dove i crimini evidenti, la corruzione e i rapporti con le mafie sono palesi, infatti il fisco ti controlla i dieci euro che ricevi in nero, ma non i dieci miliardi che la mafia paga e ricicla.
In conseguenza abbiamo tutto un sistema corrotto e chi dovrebbe imporre il rispetto della legge tace, ma i corrotti sono tutti coloro che non denunciano il marcio, perché se alzassimo tutti la testa, urlando contro i corrotti, i ladri, gli spacciatori, i riciclatori, che sono di fatto alla luce del sole, il crimine sarebbe sconfitto.
Mi scordavo, i giudici spesso emettono sentenze che paiono delinquenziali, assurde e ridicole, ma chi le giustifica è peggio di un giudice corrotto, è un criminale codardo, complice del marcio che trionfa.