La mia profezia parrà esagerata, catastrofica forse terribile, ma temo che sarà tragicamente vera: il lavoro in futuro, per 100 o 200 anni, sarà un bene raro.
Diciamo che non è una profezia, ma il frutto di un ragionamento logico, razionale, che si basa su fatti reali: stiamo entrando nell'era dell'intelligenza artificiale, che renderà il lavoro manuale un ricordo del passato, il lavoro impiegatizio qualcosa da studiare sui libri di scuola e il lavoro sarà solo di ricerca scientifica e di utilizzo, programmazione, organizzazione di queste nuove macchine.
In pratica da 20 milioni di lavoratori attuali, per le stesse mansioni attuali, in Italia, basterebbero un milione e nulla più di persone super specializzate.
Il lavoro dovrà cambiare, ma dare agli altri 19 milioni occasioni di trovare lavoro sarà molto difficile, o almeno ci saranno opportunità solo per chi saprà cavalcare la tigre tecnologica.
Il problema vero sarà nei Paesi con bassa specializzazione e bassa scolarizzazione, con tanta manodopera per nulla preparata, analfabeta, le condizioni saranno peggiori di quelle di oggi.
Questo avverrà gradatamente, ma inesorabilmente.