L’Arabia saudita e alleati sono in guerra contro l’Iran, sunnita, per motivi storici e religiosi, ma soprattutto per la concorrenza sulla vendita del petrolio.
Così, il Qatar, piccolo Stato desertico, sunnita e governato da un sovrano assolutista, cerca invece di fare buoni affari con tutti, però mantenendo rapporti particolari con gli estremisti islamici…sunniti.
La stranezza di questa situazione sta nel fatto che il Qatar sta dalla parte dei fanatici fratelli mussulmani egiziani, dei terroristi dell’Isis nel Sinai, quindi il fatto che finanziasse il terrorismo era ed è evidente.
Eppure i suoi interessi economici vanno in tutti i settori, come se fosse un regime fanatico islamista come religione, ma che si adatta a trafficare con ogni gruppo islamico o di infedeli che siano.
La sua colpa, per i sauditi, però non è il terrorismo che interessa a loro, che è evidente, ma la loro ostilità sta nel fatto che questo piccolo Stato del Golfo Persico, ha appunto rapporti ambigui con l’Iran.
Quindi l’intreccio di amicizie e di conflitti armati appare incomprensibile per una mente occidentale: il Qatar fa affari con l’Iran, ma gli sciiti iracheni combattono i suoi amici jihadisti in Siria e nell’Iraq.
Il Qatar fa parte della coalizione internazionale anti terrorismo, ma li finanzia pure, l’Arabia Saudita l’ha lasciata fare sino a oggi, ma si infuria quando traffica con gli sciiti.
Grande è la confusione sotto il cielo, ma anche da noi: infatti la nostra stampa si è stupito della reazione araba, esaltando i buoni affari che ha con noi questo regime teocratico.
Sì, il terrorismo non interessa, si preferiscono i soldi che costoro portano qua.