Beppe grillo è
proprio odiato dalla stampa nazionale e quando Bersani, in modo
insensato lo ha definito fascista, il linguaggio fascista non era
ironico, ma era perentorio, assolutista, da spacconi, come quello
stalinista e comunista in genere, pare che avessero colpito il nemico
del popolo di vetusta memoria.
E’ incredibile, ma
questa stampa pare che abbia una sola direzione e una sola voce,
senza dignità e indipendenza.
Tutti assieme ad
esaltare Roberto Benigni e tutti insieme ad insultare Beppe Grillo,
che non è un santo, ma ha la colpa di aver criticato Monti, l’uomo
che impose la tassa sul macinato, scusate, quello fui Depretis, con
il governo delle sinistre, di allora: la storia si ripete, speriamo
che non arrivi un altro Generale Bava Beccaris a sparare sui pezzenti
che chiedono pane. …