I
minatori del Sulcis sono sempre nei pozzi della loro miniera e
resistano con un grande, estremo coraggio: sono l’esempio di
un’Italia vera, che sa cosa sia il lavoro e la fatica, mille secoli
distanti dai faccendieri e da tutti gli sporcaccioni che hanno
dominato e dominano questo povero Paese.
La
loro lotta, per quanto disperata, merita la stima e la solidarietà
di tutti e non possono essere sconfitti: solo su Internet si parla di
loro in modo adeguato, perché la solita stampa, che vive grazie
anche alla fatica dei minatori del Sulcis, è distratta e preferisce
parlare di Benigni e di Pierluigi Bersani, eppure i giornalisti
vivono grazie alle tasse pagate anche dai minatori: i 120 milioni di
contributi li ricevono grazie a chi lavora e non chi gestisce, in
modo spesso clientelare e lottizzato, il denaro pubblico.