Marte sta per essere esplorato, sul suo suolo, da Curiosity, superando le solite
polemiche sui costi e sull’importanza della ricerca scientifica,
anche dell’esplorazione spaziale, è giusto valutare se converrà o
no la colonizzazione del pianeta rosso, l’unico pianeta che forse
si potrà colonizzare nel sistema solare.
Ora
è ovvio pensare che prima converrebbe rendere abitabile i deserti
terrestri, che hanno almeno l’ossigeno per respirare non sono
distanti milioni di chilometri dalla terra e lo sbalzo termico è
migliore, meno grande di quello che c’è su Marte, tra il giorno e
la notte, tra l’estate e l’inverno.
Però
bisogna ricordare che questi deserti sono, quasi sempre, tranne
quelli degli Stati Uniti e dell’Australia, in mano a popoli che non
li usano, ma non accetterebbero stranieri sul loro suolo.
Per
colonizzarli si dovrebbe essere dei colonialisti di vecchio stampo,
invece su Marte il suolo è libero ed è distante da Stati e Governi,
là potrebbero nascere nuove repubbliche indipendenti di cittadini
liberi.
E’
questa la spinta principale che spingerà la colonizzazione spaziale,
il desiderio già visto nel passato, quando minoranze perseguitate
cercavano la loro terra promessa.