La disoccupazione sale e tocca 10,5% sulla popolazione attiva, che per sua natura in Italia è già poco numerosa, perché una parte del mondo femminile non lavora o svolge lavori in nero.
I giovani del Sud il lavoro proprio non lo conoscono e sperano ancora in un concorso, sempre più raro o emigrano al Nord, o ancora all’estero: il grande problema sta tutto in uno sviluppo economico che continua a sentirsi in concorrenza con la Cina, con i suoi bassi costi.
Sda noi il problema principale era il costo del lavoro e non la qualità e la professionalità dei lavoratori: infatti l’industria e i servizi cerca gente che sappia fare ed agire, non manovali di basso costo, che continuano ad arrivare dal terzo mondo.