Nel Sulcis, in Sardegna, è in corso una protesta storica, anzi per molti anacronistica, ma stupenda e disperata: la lotta per il posto di lavoro, no il posto da sottosegretario governativo, ma per un lavoro da uomo, duro, faticoso, per il pane, continua e i minatori del Sulcis stanno dando una grandissima lezione di dignità a questo Paese svuotato da tutto.
Loro non vogliono un posto alle poste, comodo, no vogliono emigrate e abbandonare la loro terra, vogliono fare quello che fecero i loro padri, e nonni, per generazione, fare i minatori e con le mogli e le figlie chiedono il lavoro, che dà dignità alle persone, che le rende indipendenti dai politici.
Forse la decisione di ... eliminare questa classe di lavoratori ... fuori dalla storia, ha un sapore politico, squallidamente politico e sociale: la casta non ama i lavoratori, operai, minatori, ma preferisce gli schiavi, i disperati, la plebe violenta da reprimere, sfruttare, maltrattare.