Io sono uno che non crede a un futuro dove la maggioranza degli
extracomunitari dominerà il Paese: non riesco ad immaginare possibile tutto questo.
Il perché è semplice: sono certo che questa massa di lavoratori mal pacati e per nulla specializzati siano giunti da noi con il "permesso" di qualcuno che dirige questi flussi.
Non sto parlando dei nostri politici, ma di gruppi di potere economici che hanno sempre governato l'Italia, da almeno cento anni.
Voglio fare un'ipotesi azzardata.
I politici si dividono in due categorie, i buonisti a tutti i costi e i quasi razzisti.
I primi "perdonano" tutto e pare che abbiano le fette di salame sugli occhi: giustificano con teorie sociologiche ogni cosa, non si preoccupano di tutte quelle oppressioni medioevali che schiavizzano donne e bambini.
Gli altri urlano, ma non sanno proporre soluzioni valide per risolvere i problemi, tranne che con l'espulsione, che è un metodo dalla scarsa utilità: se si espelle un delinquente, in pratica, gli si paga solo la vacanza a casa sua, poi sarà ancora da noi.
Tutto questo pare assurdo.
Chi ha il potere non sa ciò che fa?
Una spiegazione forse c'è e si scopre che i due fronti in fondo non sono tanto distanti: i clandestini servono e fino a quando qualcuno avrà dei vantaggi economici il fenomeno continuerà.
Il giorno che le "perdite" supereranno i guadagni vedremo un cambiamento di rotta: allora le soluzioni si troveranno e saranno dolorose.
Ci saranno due categorie di extracomunitari: gli integrati e i non integrati.
I buonisti cosa faranno?
Ne vedremo delle belle e probabilmente proprio dalle loro file usciranno i più determinati a far rispettare le leggi: la storia purtroppo si ripete con i suoi errori e i suoi orrori, ma spero sempre di sbagliarmi.